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La dipendenza da videogiochi sia online che offline è una vera e propria dipendenza comportamentale. Nella generazione degli “iperconnessi” l’uso eccessivo di videogiochi è un rischio frequente che necessita un attento monitoraggio. Tuttavia, passare del tempo difronte ad un videogioco non è condizione sufficiente per individuare un malessere clinico o una condizione psichiatrica. La dipendenza da videogiochi comporta fenomeni di tolleranza (aumentare la quantità di tempo trascorso giocando) e di astinenza (la comparsa di sintomi psico-fisici, che si manifestano quando la persona è impossibilitata a giocare). I possibili effetti della dipendenza da video-giochi possono avere conseguenze invalidanti soprattutto sugli adolescenti il cui processo di identificazione è ancora in atto e per i quali si realizza una sorta di “fuga dalla realtà” percepita come angosciante e frustrante a vantaggio dell’ambiente virtuale all’ interno del quale trovano rifugio. Nel mondo virtuale i ragazzi possono abitare un “nuovo corpo”, un AVATAR, sicuramente più prestante, immortale, quasi un supereroe. Il virtuale diventa un mondo parallelo dove si può fare tutto, basta fare a meno del corpo. La rete elimina così il corpo dalle relazioni umane, e scomparendo il corpo, scompare il sentimento di vergogna. Le manifestazioni più comuni vanno dai tentativi infruttuosi di controllare/ridurre l’uso dei videogame, all' uso del gioco per sedare/regolare/ridurre un vissuto emotivo spiacevole, alla perdita di interesse per altri hobbies o attività. La depressione ed il ritiro sociale sono le condizione che maggiormente sono state osservate in relazione alla dipendenza da videogiochi.