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Coordinatore del Centro ALI
Psicomotricista Funzionale
Educatore Professionale
Docente e Formatore
Case manager
Amm. Unico SERVIZI ASCOT
Amm. Unico Le Tre Fonti
Mi occupo da circa trent'anni di disagio giovanile ed ho sempre cercato di elaborare nuove misure in risposta ai diversi bisogni dei nostri ragazzi.
Il progetto condiviso con tutti i nostri professionisti, è quello di promuovere un approccio globale alla persona in difficoltà, partendo dalla valutazione dell'individuo nella sua complessità sia interna (assi fisico, psichico e relazionale) che esterna (in rapporto con l'ambiente, anche in questo caso, fisico, psichico e relazionale) per arrivare ad un approccio di tipo "ecologico".
Rifacendosi alla ben conosciuta definizione di salute dalla O.M.S. - "stato di benessere fisico, psichico e sociale" - ribadito poi nel concetto di " difficoltà di partecipazione" dalla classificazione internazionale del funzionamento (ICF), si possono meglio definire i differenti bisogni dell'individuo da un punto di vista socio-sanitario integrato.
La promozione della salute non coincide soltanto con il solo trattamento dei disturbi, ma passa anche attraverso la promozione dello sviluppo personale dell'individuo su tutti i differenti assi.
Ecco quindi l'esigenza di un intervento che lavori, con la persona, sui vari aspetti della sua condizione critica secondo un'ottica multifattoriale. Il concetto di partecipazione, come coinvolgimento attivo di un individuo nelle situazioni relazionali di vita quotidiana, è direttamente connesso al senso di identità. La partecipazione ha come luogo naturale la famiglia o la comunità. In questa rete di rapporti l'identità della persona si forma, si accresce e si mantiene.
Il concetto dell'abitare è contrapposto a quello dello "stare". L'abitare ha a che fare con un grado sempre più evoluto di "proprietà" dello spazio (non solo materiale) in cui si vive e riguarda una più elevata contrattualizzazione dell'organizzazione sia materiale che simbolica degli spazi e degli oggetti e della loro condivisione affettiva con gli altri.
A differenza lo "stare" ha a che fare con una scarsa o nulla "proprietà" degli spazi (non solo materiale) da parte di un individuo, con una anomia ed anonimia dell'ambiente rispetto a lui, il quale, su detto spazio, non ha potere decisionale né materiale né simbolico. ( www.villinorusciano.it )
Il concetto del lavoro, inteso non solo come mezzo di sostentamento, ma anche come un mezzo di autorealizzazione (terapeutico). Avere un ruolo lavorativo, congruo alle proprie attitudini e potenzialità, promuove l'autostima, la creatività e l'identità. Il lavoro viene valorizzato come indicatore importante del funzionamento sociale ed è visto non soltanto come funzione delle relazioni reciproche complesse tra individuo e luoghi economici e sociali, ma anche come facoltà intrapsichica di adattamento.
Pubblicazioni: http://www.edizionimaddaliebruni.it/arnaldo-stefano